Una notizia è giunta tempo fa negli ambienti profani cui appartiene chi scrive: con i suoi sofisticati strumenti d'indagine e grazie a mappature semantiche (proprio così) del cervello sempre più dettagliate, la ricerca neurolinguistica più avanzata avrebbe ormai a portata di mano il modo di “leggere” le parole che agli esseri umani passano letteralmente per il capo, pur restando prive di manifestazione. Una variante che si dice linguistica e si prospetta come tecnologica dell’eterno sogno di leggere nel pensiero, a patto che questo abbia preso nel cervello la forma di parole.
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