Che cosa sente un uomo che si affaccia sulla propria fine, e giorno e notte ne contempla la possibilità? Soccombe sotto i colpi al cuore dello sgomento o arriva a contrastarlo?
Dentro quel confine, dopo il primo scompiglio emotivo, Gigi Ghirotti ci si mette comodo, e cioè continua a fare quello che ha sempre fatto: osservare, raccontare, condividere. “Ho un tumore. Sono un giornalista e devo raccontare agli altri ciò che provo”, dichiarerà in una trasmissione televisiva del 1972, Lungo viaggio nel tunnel della malattia.
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